Ultimo aggiornamento il 16/10/10
Suzuki VX800
Forcella e altro (7/2010)
L'anno scorso ho comprato una Suzuki VX800, scelta dopo una lunga gestazione perché la linea mi piaceva, le caratteristiche meccaniche e ciclistiche anche, i pareri che avevo trovato in rete erano tutti sostanzialmente positivi. Dopo un po' di ricerche ne ho trovata una con pochi chilometri, uniproprietario, corredata di tutta la documentazione originale, il manuale di officina e, rarissimo, le note di TUTTI gli interventi di manutenzione che il vecchio proprietario aveva fatto dal 1992!
Durante quest'anno di utilizzo sono stato molto soddisfatto, le caratteristiche costruttive della moto si sono innegabilmente confermate: comoda, silenziosa, sospensione anteriore un po' troppo morbida e tendente ad arrivare a fondo corsa in frenata. Altra conferma, ma questo ritengo sia stato un difetto di progettazione, il limitato raggio di sterzo, tanto limitato da creare difficoltà, oltre che in manovra da fermo, anche nel percorrere qualche tornante stretto.
Quest'ultima caratteristica mi ha dato un po' noia, non tanto per il fatto che guidare la VX in strade piene di curve strette è faticoso, ma per la pericolosità potenziale delle situazioni in cui ci si può trovare arrivando alla fine corsa dello sterzo in marcia.
Ho approfittato della perdita di olio da uno stelo della forcella per intervenire su diverse cose: sostituzione dei paraolio, dei parapolvere e delle molle, che ho sostituito con altre progressive e più rigide. Dovevo smontare quasi tutto l'avantreno, quindi ho deciso di aumentare al massimo il raggio di sterzata togliendo un po' di materiale dalla battuta sul telaio. Ho utilizzato lo spazio disponibile in modo che nessuno dei componenti sul manubrio né altre parti andassero a battere sul serbatoio, ho fatto attenzione particolare ai cavi elettrici, che non devono venire schiacciati.
Non so esattamente di quanto sia riuscito ad aumentare il raggio di sterzata, posso solo confermare che adesso non ho problemi a manovrare da fermo, nel senso che anche se con lo sterzo arrivo a fine corsa non ho l'impressione di farlo perché evidentemente non c'è più la necessità di “andare oltre” come mi accadeva prima. Devo dire che la sensazione di sicurezza che mi dà questo cambiamento con una moto che pesa 260 kg è impagabile. Ho personalmente provato quanto sia problematico risollevarla se decide di adagiarsi, anche con estrema lentezza e senza danni, a terra.
Guidando è decisamente migliorata, sempre pesante a bassa velocità, e su questo non ci si può fare niente, ma in frenata non si arriva più a battuta con l'avantreno, ed è più stabile. Peccato che viaggiando in autostrada si deve fermarsi ogni tanto a fare il pieno, col cupolino sistemato all'altezza giusta si viaggia senza sforzo.
Se devo essere sincero ho trovato qualche altro difettuccio. In questo non c'entra niente la suzuki, ma la GIVI: è la robustezza delle staffe di fissaggio delle borse laterali. Anche a questa cosa ho posto rimedio. Una volta verificato che il problema era originato dall'esigenza di “aggirare” la carrozzeria della zona posteriore, ho smontato la maniglia del passeggero, (che con le staffe per il bauletto non serve a molto), e ho aggiunto due staffe di lamiera piegata in modo da irrigidire tutto il sistema, che adesso non tende più a “ruotare” verso le marmitte. Mi riservo di rimontare la maniglia del passeggero, se non altro per ripristinare al massimo l'estetica originale della moto.
Altra cosa alla quale ho voglia di rimediare è la insufficienza di protezioni per le marmitte, che sono “caldine” e che mi hanno provocato una brutta scottatura quando la moto ha deciso di provare come ci si sentiva in posizione orizzontale senza che io avessi la prontezza di oppormi in tempo..... (e non sono un fringuello inesperto).
Certo, devo ammettere che non ce la faccio a non adattare gli oggetti che posseggo alle mie esigenze.........