Ultimo aggiornamento il 16/10/10
Trasformare un ripostiglio freddo in un ambiente gradevole. (8/2007)
Quando siamo entrati in casa il ripostiglio, cui si accede dall'ingresso accanto alla porta principale e che abbiamo subito adibito a guardaroba, era “un po' freddino”. Tanto per rendere l'idea, d'inverno per andare a prendere il cappotto lì dentro avremmo dovuto metterci un cappotto.......
Andava trovata una soluzione. Una volta fatto qualche rilievo e appurato che lo stanzino era praticamente una escrescenza dell'appartamento dentro il vano scale e con la parete confinante con l'esterno in cemento armato, non restava che rivestirlo completamente con uno strato di materiale isolante. L'unico lato riscaldato era la porta di accesso dal salotto, anche la parete in comune con l'appartamento adiacente non la si poteva certo definire calda. Ovviamente ho deciso di fare tutto da solo, dalla progettazione all'acquisto del materiale, all'esecuzione finale.
Dopo attenta valutazione delle soluzioni disponibili ho deciso di utilizzare come coibente sughero di 3 cm di spessore, in pannelli di circa 0,5 m2, fissato alle pareti con colla da piastrelle e tasselli a espansione in materiale plastico, che avevo già utilizzato nel sottotetto.
Ho messo il coibente su tutte le pareti, sul soffitto e sul pavimento, senza dimenticare la parete con la porta, molto spessa. Ho sigillato tutte le fessure con schiuma poliuretanica o colla mischiata a trucioli di sughero, in modo da limitare la creazione di ponti termici in corrispondenza delle giunzioni. Una volta fissati i pannelli ho rivestito tutto con rasante e uno strato di rete in fibra di vetro, per migliorare la tenuta della superficie finale. Una volta asciugato ho verniciato tutto con smalto acrilico ad acqua, scelto tra le vernici disponibili dal mio fornitore per la bassa permeabilità al vapore, caratteristica necessaria se si vuole evitare la formazione di condensa all'interno di una parete, fenomeno frequente nelle pareti coibentate dall'interno ma non ben realizzate.
La copertura del pavimento (circa 1,5 m2 di superficie), è stata realizzata con lo stesso parquet finto che ho posato in mansarda. Per la realizzazione di questo lavoro ho impiegato circa 20 giorni, prendendo solo qualche giorno di ferie.
Il risultato è ottimo, lo stanzino non è più un posto dove si entra sapendo di soffrire, anzi, si ha una sensazione di benessere addirittura maggiore rispetto al salotto, che ha le pareti esterne e il pavimento normalmente freddi.
Per le mensole ho utilizzato tutto materiale di recupero della vecchia camera dei ragazzi. Siamo anche riusciti a trovare delle scarpiere di dimensioni adatte.
Concludendo, sono contento del mio lavoro.